domenica 30 marzo 2014

La cascata delle marmore tra natura e mito

Ci siamo la primavera è arrivata e la voglia di week end fuori porta aumenta. Qualche consiglio? Con la nostra bella Italia non c'è che l'imbarazzo della scelta... Che dite ci buttiamo nella natura? Proprio al centro dello stivale e a pochi chilometri da Terni, troviamo un piccolo paradiso: la cascata delle Marmore. Si tratta di una delle più alte cascate d'Europa e prende il suo nome dalle sue rocce che ricordano il marmo bianco. Viene sfruttata per la produzione di energia elettrica nella centrale di Galleto - nel coso del XIX secolo alimentava le Acciaierie di Terni- e per questo motivo non è funzionante in maniera continua ma è controllata, un segnale acustico, avverte dell'apertura delle paratoie di regolazione che portano la cascata a raggiungere i valori massimi di getto regalando ai visitatori uno spettacolo mozzafiato. Piccola precisazione, il getto non si interrompe, semplicemente si ingrossa la momento dell'apertura delle paratoie.
Un posto così magico non può essere privo di leggende e allora, giusto per stimolare la curiosità eccovi la più popolare: Si narra della ninfa Nera che, innamorata del pastore Velino, venne trasformata, dalla perfida Giunone gelosa del loro amore, in un fiume che prese, per l'appunto, il nome di Nera. Velino, disperato per la tragica sorte della sua amata, si gettò dalla rupe di Marmora per ricongiungersi a lei. Questo suo salto, destinato a ripetersi eternamente, è esattamente il salto della cascata. L'atmosfera idilliaca che rimanda a racconti onirici si percepisce già dall'ingresso. Si può accedere alla cascata dal belvedere inferiore o dal belvedere superiore, ovviamente uno non esclude l'altro... Anzi! Il paesaggio vi incanterà al punto da volerli sperimentare entrambi. Accedendo dalla parte inferiore, si entra nel vivo della leggenda, i più romantici si faranno suggestionare dall'immagine della forza dell'amore di Velino che, dopo aver compiuto tre salti, si getta tra le braccia di Nera con una potenza che sembra ogni volta maggiore. Gli animi invece più sportivi e amanti del rafting soprattutto, rimarranno a bocca aperta nel vedere decine di gommoni affrontare le acque turbolente del fiume. Dal belvedere superiore si ammira invece lo spettacolo del primo salto. Vi posso assicurare che da qualsiasi punto ammirerete la cascata rimarrete senza parole. Anche a getto normale i colori, la vegetazione attorno, il riflesso dell'acqua, l'arcobaleno che si forma vi condurranno dritti dritti in un sogno fatato, penserete di non poter essere in un posto migliore ma a un certo punto, una sirena vi sveglierà per dirvi che questa è soltanto l'anteprima e che lo spettacolo deve ancora cominciare. Il getto si ingrosserà al massimo e tutto si amplificherà, una festa di colori prenderà il via davanti ai vostri occhi, il potente scroscio d'acqua diventerà la migliore musica per le orecchie. E chissà se anche Allevi per questo pezzo è stato ispirato da questo luogo... Intanto ve l posto perché lo trovo azzeccatissimo!! Si può dire con certezza che personaggi storici della cultura mondiale si sono fermati ad ammirare il Velino, per esempio Lord Byron che alle Marmore regalò toccanti versi:
Rimbombo di acque! Dalla scoscesa altura il Velino fende il baratro consunto dai flutti. Caduta di acque! Veloce come la luce, la lampeggiante massa spumeggia, scuotendo l'abisso. Inferno di acque! là dove queste urlano e sibilano e ribollono nell'eterna tor­tura; mentre il sudore della loro immane agonia, spremuto da questo loro Flegetonte, abbraccia le nere rocce che circondano l'a­bisso, disposte con dispietato orrore,e sale in spuma verso il cielo, per ricaderne in un incessante scroscio, che, con la sua inesausta nube di mite pioggia, reca un eterno aprile al terreno attorno, rendendolo tutto uno smeraldo: - quanto profondo è l'abisso! E come di roccia in roccia il gigantesco Elemento balza con delirante salto, abbat­tendo le rupi che, consunte e squarciate dai suoi feroci passi, concedono in abissi uno spaventoso sfogo alla poderosa colonna d'acqua che continua a fluire e sembra piuttosto la sorgente di un giovane mare, divelto dal grembo di montagne dalle doglie di un nuovo mondo, che non soltanto la fonte di fiumi che scorrono fluenti in numerosi meandri attraverso la valle! Volgiti indietro! Vedi, dove esso si avanza simile ad una Eternità, quasi che dovesse spazzar via tutto ciò che trova sul suo cam­mino, affascinando l'occhio col Terrore - impareggiabile cateratta,orribilmente bella! ma sul margine, da una parte all'altra, sotto lo scintillante mattino, posa un'iride tra gli infernali gorghi, simile alla Speranza presso un letto di morte, e, inconsunta nelle sue fisse tinte, mentre tutto là attorno è dilaniato dalle acque infuriate, innalza serenamente i suoi fulgidi colori con tutti i loro raggi intatti, e sembra, tra l'orrore della scena, l'Amore che sorveglia la Follia con immutabile aspetto.
Ai tempi del Grand Tour, la cascata, rappresentava una tappa d'obbligo prima della fermata a Roma e,in tempi, diciamo più antichi, passarono di qui Cicerone, Galilei, o ancora Alfieri e solo per citarne alcuni... Perché non ripercorrere i loro passi e magari ritrovare nei loro scritti qualche traccia di questo incanto? Questo parco è accessibile ad ogni tipo di piede, ogni tipo di fiato, ogni tipo di abbigliamento (tacchi esclusi). 5 sentieri di varia difficoltà e vari tempi di percorrenza sono disponibili per ogni esigenza e si presentano paradisiaci per ogni naturalista degno di questo nome... Andate, provate, camminate, respirate, rinvigoritevi e ditemi!!

giovedì 20 marzo 2014

Torino e i Murazzi sono la NOSTRA città

Domenica 23 marzo, Torino ospiterà una grande evento volto a sostenere la riprogettzione dei Murazzi. La giornata sarà lunga e costellata di appuntamenti, si comincerà la mattina con l'esposizione di idee per la riqualificazione della zona, per il pomeriggio è prevista una sfilata: "i Murazzi on the road", e in serata ci sarà un mega concerto in piazza Vittorio Veneto che vedrà darsi il cambio sul palco artisti del calibro di O'Zulù, Ensi,ovviamente non potranno mancare i torinesi Africa Unite, Motel Connection, Linea 77 e Samuel e Max in rappresentanza dei Subsonica cresciuti proprio ai muri, come li chiamano i fedelissimi. Prima di entrare nel dettaglio del programma di questa intensa e topico giornata per la città e per i torinesi in particolar modo, è bene dare qualche informazione in merito ai Murazzi. Quando si parla dei Murazzi, si fa riferimento alla zona di approdo delle barche sulla sponda ovest del Po. Il nome è legato ai grandi muri che nel corso del XIX secolo vennero eretti per difendere la città dalle piene del fiume. Fino alla metà del secolo successivo, i locali ricavati in quest'area venivano utilizzati dai pescatori per il rimessaggio delle imbarcazioni; in seguito, l'inquinamento del corso d'acqua, ha portato i pescatori ad abbandonare gli stessi locali, questo allontanamento ha causato una progressiva dequalificazione dello spazio. A partire dagli anni '70 la concessione delle licenze, ha portato ad una proliferazione di locali e nel giro di pochissimo tempo i Murazzi sono diventati una tappa d'obbligo della movida torinese. Conosciuti anche su scala internazionale, i Murazzi hanno animato le nottate di generazioni di torinesi e non. Hip hop, battaglie a colpi di rime rap, ritmo latino, techno, c'era musica per tutti i gusti, in una stessa serata potevi entrare e uscire da decine di locali, si, perché tra le cose belle dei Murazzi, anzi dei Muri, per noi torinesi, c'era la possibilità di scelta, erano molto democratici, potevi entrare al Jam, fare due salti, prendere un mojito e poi decidere di uscire, ricaricarti con una boccata d'aria ed entrare da Doctor Sax passando da Giancarlo e nelle roventi notti d'agosto, prima di partire per le tanto agognate vacanze al mare, non ci si poteva esimere dal fare una sosta sulle sdraio davanti al Beach, chiudevi gli occhi e la musica dei locali circostanti, le risate e il fruscio del Po in sottofondo, ti facevano sentire in spiaggia, un senso di pace ti pervadeva e in quei momenti chi stava meglio di te? Avevi tutto, la tua birra, i tuoi amici, la tua musica e se ti diceva bene anche lo spettacolo della luna riflessa sul Po.
Perché parlo al passato? Per la stessa ragione che ci spinge a partecipare ad una giornata (e a tante altre iniziative, svoltesi nel corso degli ultimi mesi) volta a riprenderci questi luoghi, perché ce li hanno tolti. Dal 19 novembre 2012 quasi tutti i locali sono stati sigillati dalla magistratura, le motivazioni date sono le più diverse, abusivismo edilizio, eccesso di rumore, il Jam, per esempio è stato sequestrato a causa del rumore udito per via strutturale, il club è stato chiuso senza dare neanche il tempo ai gestori di ovviare al problema. Un punto strategico per il divertimento della città è venuto a mancare, migliaia di posti di lavoro sono venuti a mancare, tralasciano gestori, camerieri, dj, fotografi, promoter, le ripercussioni si sono avute anche nel settore turistico perché come si è accennato prima, molti arrivavano da fuori proprio per fare serata qui, di conseguenza si servivano di taxi, pernottavano negli hotel. E adesso? Adesso si cercano altri posti, scendendo gli scalini che conducono a quel luogo che ha segnato un po' li vite di noi tutti, la tristezza si impossessa dei nostri cuori, è tutto spento, è tutto grigio, niente più shiamazzi, niente più storie da raccontare. A inizio serata, non si vedono più coppie con bambini che magari si sono formate proprio un sabato sera di qualche anno fa, qui, dove ora si sente solo un silenzio assordante. Ci si lamentava del problema dello spaccio, dei venditori abusivi ma, in tutti questi anni, poco è stato fatto contro questo tipo di criminalità, si è preferito chiudere luoghi di aggregazione in grado di far girare l'economia, per usare un'espressione che di questi tempi sembra essere di tendenza. I Murazzi sono vuoti, o quasi, perchè gli spacciatori, tanto temuti, ci sono ancora, forse anche di più.
Rivogliamo i Murazzi, rivogliamo i nostri luoghi e per questo il 23 marzo ci ritroveremo tutti in centro per far sentire la nostra voce. Si comincia la mattina alle 10:00 con una serie di iniziative volte a presentare progetti di riqualificazione dell'area. Fuori dal circolo Magazzino sul Po, ci saranno diversi stand di ciclisti, l'idea, secondo il progetto GoodBike è fare della bicicletta un elemento di socializzazione. Di scena anche il progetto Bike Breakfast che propone l'idea di offrire la colazione sulle piste ciclabili a chi sceglie di usufruire del mezzo a due ruote per spostarsi, le menti sono Niccolò Gioia e Damiano Leva. Urbees urban bees... Ur bees! Invece, mira al sostegno di politiche di urbanizzazione dell'apicoltura. Educativa di strada oratorio San Luigi è l'oratorio San Luigi che utilizzando il suo pulmino pone in essere attività educative a sostegno dei giovani discriminati. Associazione ME.LA - "Io non compro la tua bici" per disincentivare l'acquisto di biciclette rubate e conseguentemente anche il furto di queste. A partire dalle 15 si darà il via a laboratori teatrali per bambini realizzati dall'Associazione Il Muretto e dal gruppo teatro dell'Arci di Torino. La scuola Philip Radice, organizza il laboratorio di teatro fisico. Al lato destro dei Murazzi, davanti al CSA potremo trovare: Farwaste - Autocostruzione con materiali di recupero, workshop ed esposizione PLinto - Associazione di giovani architetti. Workshop e installazioni artistiche WeAreMurazzi - che presenterà il lavoro svolto del gruppo che ha lavorato sul futuro dei Muri Truly Design + Max Petrone: Live painting, street art Alle 15:00 tutti in piazza Castello per la sfilata "I Murazzi on the road" che arriverà in piazza Vittorio, la sfilata sarà accompagnata da tre carri con musica elettronica, hip hop e raggae. In serata il super concertone che comincerà alle 19:00 e vedrà protagonisti, non in ordine di apparizione: Africa Unite Bluebeaters Egin El Tres Ensi LNRipley Linea 77 Max e Samuel dei Subsonica Motel Connection E allora non prendete impegni, balliamo, cantiamo, e riprendiamoci ciò che ci appartiene, riprendiamoci le nostre storie e scriviamone ancora perché i Murazzi si sono saziati di generazioni di visi, di braccia in aria, di risate, di allegria e la sete, che anche la nostra non si è ancora placata!
Torniamo ad accendere queste luci e questa vita

domenica 16 marzo 2014

San Patrizio

Pronti a festeggiare San Patrizio? O meglio, come procedono i festeggiamenti di San Patrizio, visto che in molte località hanno già preso piede durante il week end. Per chi si sta chiedendo di cosa sto parlando facciamo un passo indietro. San Patrizio, Saint Patrick, è il santo patrono dell'Irlanda e viene festeggiato il 17 marzo, data della sua morte. Ovviamente, la festa è irlandese ma ha preso piede anche in America a seguito dell'emigrazione in direzione del nuovo continente,le celebrazioni sono frequenti anche in Australia, Nuova Zelanda, Argentina e Canada; e l'Italia cosa c'entra? C'entra eccome, soprattutto nel piacentino, la festa è sentita a Bobbio, Caorso e Grazzano Visconti, non è finita qui, perché se ci spostiamo un po' più a sud, la ritroviamo anche a San Sebastiano dei Marsi, in provincia de l'Aquila. Per celebrare il San Patrizio, l'intera isola si tinge di verde e gli abitanti si riversano per le strade animate da concerti, fuochi d'artificio e molto altro ancora. Perché il verde? Il verde è il colore che simbolizza l'Irlanda, in particolare si narra che il santo, si servisse del trifoglio per spiegare il concetto di Santa Trinità ai pagani; nastri verdi e trifogli, ancora oggi impazzano per le vie delle città. Se per caso foste nei pressi di Dublino, niente ancora in tempo per fare una capatina al festival, che iniziato lo scorso 14 marzo, chiuderà i battenti il 17, giorno effettivo della festa. Il tema della parata di quest'anno è "Let's Make History", un tuffo nel passato quindi, al quale seguirà il presente per il 2015 e il futuro per il 2016, mi raccomando non prendete impegni! Siete in Italia? Allora niente paura, oltre alle città citate poco sopra, un po' ovunque, andando a zonzo per lo stivale, sta esplodendo l'"Irlandamania" e gli eventi organizzati per l'occasione sono diversi.Solo per citarne alcuni, fino a domani, Milano ospiterà il San Patrizio Festival per riscoprire le origini irlandesi. A Roma, il 17 marzo i tram storici dell'Atac proporranno musica on the road. A Bologna è di scena Irlanda in festa a Bologna a base di musica, birra e cibo e ovviamente da non tralasciare i vari pub irlandesi che senza ombra di dubbio avranno grandi sorprese da proporre... E allora vestiamoci di verde, siamo ancora in tempo e l'anno prossimo tutti a Dublino!!!!